Cosa non è la Mindfulness:

TI SFATO 5 MITI


Mi capita ancora di sentire parlare di meditazione in modo abbastanza confuso credo sia dovuto al fatto che troppe persone usano questa parola molto spesso in contesti e modi sbagliati, c’è chi ne parla in modo negativo per pura ignoranza sull’argomento o condizionato forse da opinioni e modi di fare altrui ai quali non si rispecchiano, o ancora altri hanno dei preconcetti fondati forse sulla propria credenza religiosa. 

Per esempio ho sentito dire che la meditazione è qualcosa che fa la ‘gente strana’, che serve a spegnere i pensieri e a rilassarsi; è una sorta di cerchio o culto semi religioso dove devi cantare parole impronunciabili e chi la pratica è destinatə a vivere una vita seria e noiosa rinunciando a qualsiasi piacere materiale. Infine chi fa meditazione, se lo fa seriamente,  non solo deve avere una serie di Buddha in tutti i suoi formati esposti in giro per casa e regolarmente purificare qualsiasi cosa con palo santo o incensi vari, ma deve come minimo conoscere un rito spirituale per ogni stagione, aver vissuto come un monaco anche se solo per una settimana ed infine il meditatore PRO non si arrabbia mai, è immune ai problemi quotidiani della vita e vive di opere di beneficenza tutto il giorno tutti i giorni, sempre in pace e serenità.

Premetto che non sto assolutamente dicendo che sia sbagliato purificare la casa, usare incensi, conoscere riti di altre culture, leggere libri specifici o avere statuette del Buddha se questo nasce da un tuo desiderio, se ti fa stare bene e sopratutto se quello che fai te lo senti tuo, sarei un ipocrita perchè anche io ho i miei piccoli rituali e amo farmi il mio smudge con rosmarino e salvia del mio giardino. Il problema arriva quando ci lasciamo persuadere dalla convinzione di chi pensa che esiste un unico modo di fare le cose principalmente perchè ha funzionato con loro e quindi deve per forza funzionare per tutti, allontanandoci dalla nostra natura. Per questo ripeto spesso la parola ‘intenzione’: quale è la tua intenzione quando fai qualcosa o vuoi iniziare qualcosa di nuovo?

Il mio è un modo estremamente semplice per far capire a chi ancora nutre dei giudizi sulla meditazione, che non esiste uno stampo per il modo in cui le persone "consapevoli" dovrebbero apparire, agire, parlare, interagire o condurre la propria vita; non esiste un modo giusto o sbagliato, ma esistono percorsi diversi e unici e decisioni diverse da prendere e non c’è bisogno di fare nessun ‘viaggio’, non’è necessario leggere un libro in particolare o adorare nessun luogo per raggiungere un certo livello di consapevolezza o per fruire dei benefici della meditazione. 

 La meditazione ti aiuta a trovare chiarezza permettendoti di allinearti sempre di più con la tua essenza e la tua naturalezza.  Una persona che è allineata con se stessa personificherà l'onestà, l'integrità e l'amore trasudando luce. 

Se ti sei rispecchiatə in uno o più modi di pensare che ho elencato, sappi che la mia intenzione non è quella di farti cambiare idea, ti invito però a continuare a leggere con la mente del principiante che, oltre ad essere uno dei sette pilastri su cui si basa la mindfulness,  ti aiuta a scoprire sempre qualcosa di nuovo, ad essere mentalmente flessibile e cuoriosə abbandonando l’atteggiamento di sapere già tutto.  


Ho deciso di parlare di cosa non è la mindfulness per cercare di sfatare qualche mito con l’obiettivo di far incuriosire e conoscere questa pratica così utile a più persone in modo semplice e trasparente. 


1) NON E’ UNA RELIGIONE

Questa credenza purtroppo spaventa chi, pensando di unirsi a chissà quale culto religioso,  non riesce nemmeno ad essere curiosə abbastanza da provare qualche lezione di meditazione. Ma la mindfulness è a tutti gli effetti uno strumento efficace, scientificamente riconosciuto e applicato anche in ambito clinico. 

È stato anche dimostrato che la meditazione influisce sui livelli di neurotrasmettitori all'interno del cervello,  Un recente studio meta-analitico ha aggiunto che gli interventi basati sulla consapevolezza e sull'accettazione hanno benefici fenomenali nel trattamento dell'ansia. Inoltre, più di 20 studi hanno riportato che la mindfulness può migliorare la perdita di peso e ridurre i sintomi legati al binge eating, e altri disturbi alimentari.

La mindfulness è universale e può essere praticata a sostegno della propria evoluzione psicologica personale. 

2) NON E’ SVUOTARE LA MENTE

E’ impossibile elimiare i pensieri e la mindfulness certamente non ci chiede questo o di perdere le nostre abilità analitiche.  Anzi, meditare sviluppa la capacità di introspezione e di comprendere che i nostri pensieri sono solo pensieri che possiamo osservare senza giudicare e che non sono quindi un riflesso della realtà esterna che ci circonda. 

Meditare calma la tua mente e affina il tuo intelletto rendentoti inevitabilmente migliore in tutto ciò che fai! Riducendo significativamente lo stress, la meditazione può portare un enorme cambiamento, ad esempio nel tuo atteggiamento nei confronti del lavoro. Ma il cambiamento sarà più probabile da un atteggiamento di competizione insensata a quello di entusiasmo e un approccio basato sulla creatività e divertimento.


3) NON E’ UN METODO PER RILASSARSI

Durante una meditazione può naturalmente capitare di rilassarsi, ma non’è di certo questo l’obbiettivo. Diciamo pure che attraverso la mindfulness non cerchiamo un obiettivo, piuttosto osserviamo ed accettiamo la nostra condizione nel momento presente senza giudicarla, sia che siamo tesi, arrabbiati o agitati. Anzi, cercare a tutti i costi di rilassarsi o di non pensare, crea delle aspettative che portano alla frustrazione e tensione qualora le cose non dovessero andare come desideriamo. 

4) NON E’ LA RICERCA DELLA BEATITUDINE

Con la pratica costante impariamo innanzitutto che le emozioni vanno e vengono, come onde in un mare agitato e non dobbiamo cercare di fermarle se si tratta di esperienze dificili o di aggrapparci sopratutto quando abbiamo a che fare con emozioni o esperienze considerate positive. 

Sensazioni come irritazione e frustrazione non sono ad esempio da considerare insuccessi che dobbiamo cercare di evitare o scacciare, ma semplicemente impariamo ad osservare ed accettarle nella loro evoluzione e transitorietà.  

5) NON E’ DIVENTARE IMPASSIBILI

La pratica della mindfulness ci consente di attraversare il fiume delle nostre emozioni. Ciò non significa quindi avitarle, fare finta che non esistano, pensarci più tardi, buttarci a capofitto nel lavoro finchè ci dimentichiamo della loro esistenza, ma neppure rimanerne sommersi e soprafatti. Significa semplicemente esserne consapevoli.  Esercitare la capacità di essere consapevoli di tutto ciò che sta avvenendo nella nostra mente in ogni momento, ci permette di vedere le emozioni in modo più chiaro. 

La mindfulness ci permette di affrontare efficacemente e in maniera piena un’intera gamma di emozioni. 


Spero di essere riuscita a stimolare la tua curiosità, ma sopratutto a renderti più apertə all’idea che avere una pratica meditativa giornaliera aiuta effettivamente ad apportare cambiamenti positivi alla tua vita in modo gentile e compassionevole, ti aiuta dandoti una serie di strumenti efficaci che puoi utilizzare in totale indipendenza senza dover ricorrere a pratiche spirituali o religiose che non ti appartengono. 


Ti lascio con una fase per riflettere e se ti va, perchè non fermarti cinque minuti, socchiudere gli occhi, fare qualche respiro e meditarci su?


“Prima o poi si è praticamente costretti a sedere e a contemplare la propria vita, mettere in discussione se stessi e chiedersi qual è il significato del percorso della vita…la nostra vita. ” - Jon Kabat-Zinn



Referenze:

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Guglietti CL, Daskalakis ZJ, Radhu N, Fitzgerald PB, Ritvo P: Meditation-related increases in GABA B modulated cortical inhibition. Brain stimulation 2013, 6:397-402. 


Krishnakumar.D., Hamblin M.R., Lakshmanan. (2015). Meditation and Yoga prove to Modulate Brain Mechanisms that affect Behavior and Anxiety- A Review from a Modern Science Perspective. Ancient Science, 2015, 2.1, 13-19. 

O'Reilly, G. A., Cook, L., Spruijt‐Metz, D., & Black, D. S. (2014). Mindfulness‐based interventions for obesity‐related eating behaviours: a literature review.Obesity Reviews, 15(6), 453-461. 


Shapiro, Shauna L., Gary ER Schwartz, and Craig Santerre. "Meditation and positive psychology." Handbook of positive psychology 2 (2002): 632-645. 


Sridevi, K., Rao, P., & Krishna, V. (1998). Temporal effects of meditation and personality. Psychological Studies, 43(3), 95-105. 


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