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L’importanza di fermarsi e respirare.

In questi giorni mi sento particolarmente grata di aver imparato la mindfulness e attraverso la meditazione di riuscire a fermarmi senza giudizio. riconnettermi con quella parte di me più intima aiutandomi ogni giorno ad affrontare la vita in modo consapevole.


Una cosa che mi sentirai ripetere spesso è che la vita ci offre sempre opportunità di crescita sotto forma di disagi, relazioni, esperienze piacevoli e non.

Imparare a navigare in questo oceano di emozioni non è per niente facile. 


Paragono spesso la nostra vita ad un oceano in tempesta perché quando la vita è troppa (traduzione letterale dall’inglese ‘when life is too much’), cioè quando veniamo sopraffatti dagli avvenimenti, quando la vita ci sembra una tempesta gigante dalla quale non possiamo uscire e veniamo come schiacciati da emozioni fortissime, c’è una grossa possibilità che ci dimentichiamo di respirare, e sentiamo che ci manca l’aria e tutto ci appare come un caos di onde altissime.

Se ci pensi, quando il mare è in tempesta, non possiamo domare le onde, ci navighiamo in mezzo finchè non troviamo acque più calme o un porto sicuro su cui fermarci. Un’altra analogia alla quale vorrei che tu facessi attenzione è questa: quando c’è una tempesta in corso, se ti cali in profondità tutto incomincia a diventare più calmo. Certo incontri le correnti, forse c’è più oscurità, ma ti rendi conto che al di sotto di tutto quel caos che sta in superfice, con la giusta guida, con la tua ancora si può trovare la tranquillità. Il respiro ci porta in profondità, è la nostra ancora personale, a nostra completa disposizione a cui possiamo affidarci in ogni momento della vita. 

Prendi il tempo di cui hai bisogno per respirare. Il respiro è la nostra forza vitale.

Perchè? Quando diventiamo consapevoli del nostro respiro immediatamente creiamo una connessione con noi stessi, siamo presenti a noi, la mente si calma e ci caliamo nel nostro supporto interiore, il nostro GPS, la nostra guida che ci riporta a casa nel qui e ora così facciamo spazio a quelle emozioni che inizialmente ci fanno sentire come soffocati, ci sentiamo ancorati e sicuri respiro dopo respiro, momento dopo momento dove tutto diventa più calmo. 

Questo non significa fare finta che le emozioni dolorose o le situazioni negative non esistono, anzi riconosciamo che sono presenti, ma non cerchiamo di evitarle o di cambiarle, piuttosto ci fermiamo ad osservare gentilmente ciò che succede dentro di noi senza giudizio. Con pazienza e pratica costante impariamo a fare amicizia e riconoscere le emozioni; incontrando e normalizzando ciò che sentiamo passo dopo passo e con compassione, ci da la possibilità di non sentirci svuotati.

Quindi, ora prendi nota del tuo respiro. Se c’è qualcosa che ti turba, se sei in difficoltà, se hai ansia, se provi rabbia: fermati!

Per un minuto, fermati. Comincia a respirare, lentamente. Fai dei respiri, fanne almeno tre e se sono cinque ancora meglio. Lentamente. Senti l’aria che entra ed esce dalle tue narici, è fredda? Forse è calda? Dati il permesso di fare solo quello, respirare senza nessun giudizio, senza aggiungere altro, senza una meta da raggiungere, ascolta il respiro e lasciati consapevolmente ancorare in esso. 

Ti lascio con una frase del grande Thich Nhat Hanh, insegnante, poeta, monaco buddista, scrittore conosciuto anche come il padre della mindfulness:  

Quando inspiri, torni a te stesso. Quando espiri rilasci ogni tensione.